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SA IA DE IS SEUESUSU

Mentre percorrete una parte della via che da Sadali porta a Seui, continueremo a raccontarvi della Festa di San Valentino nel nostro borgo.
Il giorno 7 Ottobre, come testimonia Prof. Don Francesco Tocco, era considerata la festa dei sadalesi, la festa intima riservata agli abitanti del borgo. A seguire vi era sempre la festa profana, momento importantissimo per l'intera popolazione in cui si alternavano le gare poetiche “de is cantadorisi”, rigorosamente logudoresi; tra gli altri momenti di svago civile della Festa: i suonatori delle “launeddas” che facevano ballare “su ballu sardu” a giovani e anziani, ballo simbolo della comunità unita in un momento di uguaglianza e parità sociale (si ballava tutti in cerchio e
senza distinzioni di sesso o ceto sociale, massimo momento di socializzazione e di riconoscimento comunitario).

La festa di San Valentino oggi viene vissuta in maniera un pò diversa, la stessa processione, sempre solenne, segue un altro percorso, questo dovuto all’esodo della popolazione nella parte alta dell’altopiano; i cantatori fanno ancora le loro gare poetiche ma le launeddas sono state sostituite dalla fisarmonica. 

Oggi la festa non è più luogo d'incontro come lo era quarant'anni fa, la società è cambiata e con essa anche usi e costumi. San Valentino era il momento più solenne di comunicazione: uomini e donne, celibi e nubili, potevano scambiare, in quello spazio e in quel tempo eccezionale che rappresentava la festa, i saluti, i candidi approcci che spesso sfociavano in fidanzamenti e matrimoni. Fino a pochi anni fa non c’eraemigrato che non rientrasse in occasione de “sa festa manna”. Ciò che ancora resta intatta è la devozione dei Sadalesi per il loro Santo Patrono.

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