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VIA MAIRANA

Anche in questo e nei prossimi snodi parleremo di San Valentino e Sadali, cercando di trasmettervi altre nozioni sul legame tra il santo e il nostro paese. A Sadali la festa di San Valentino è stata sempre conosciuta come “sa festa manna”, la festa del santo patrono. Non si hanno molte notizie della vita di questo Santo, tuttavia, un documento del sec VIII ci narra alcuni particolari del suo martirio: la tortura, la decapitazione notturna e la sepoltura ad opera dei suoi discepoli; fu sepolto al LXIII (sessantatreesimo) miglio della via Flaminia, nei pressi di Terni (San Valentino fu uno dei primi vescovi della sede di Terni) e ricevette la consacrazione episcopale nel 197; divenne presto famoso per la santità della sua vita, fu imprigionato sotto l’imperatore Aureliano e fu decapitato a Roma, era il 14 febbraio del 273. La festa del vescovo martire Valentino si riallaccia agli antichi festeggiamenti di greci, italici e romani che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pane, Fauno e Lupesco; questi festeggiamenti erano legati alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità. Divenuti troppo orridi furono proibiti da Augusto e poi soppressi da Gelasio nel 494. La chiesa, successivamente, cristianizzò questo rito pagano della fecondità anticipandolo al giorno 14 febbraio, attribuendo al

martire Ternano la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzandoli al matrimonio ed all’unione allietata da figli. Sul sepolcro del martire Valentino, nel IV sec, fu costruita una basilica che subì lungo i secoli varie scorrerie e saccheggi. Nel 1605 il vescovo di Terni diede inizio alle ricerche delle reliquie di San Valentino e le trovò in una cassa di piombo contenuta dentro un’arca di marmo e la testa del Santo staccata, a conferma del martirio. Si decise pertanto di ricostruire la basilica e le reliquie furono collocate nell’altare maggiore. L’iconografia rappresenta il martire Valentino rivestito di paramenti quasi sempre sacerdotali e tal volta episcopali (mitria e pastorale), con il vangelo in mano. Accanto al Santo sono collocati gli strumenti del martirio ( l’ascia e il ceppo di legno) e la palma, attributo comune dei martiri. La statua più antica di San Valentino che si venera a Sadali ( Santu Valentineddu), presenta il Santo abbigliato con i paramenti del diacono (la dalmatica). La statua venerata oggi, come si può vedere, raffigura San Valentino in atto di indicare il cielo, con il vangelo stretto al cuore e con accanto la scure e il ceppo indicanti il martirio; sui paramenti rossi indossa un ampio pallio, insegna esclusivamente episcopale.

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